Care colleghe e cari colleghi,

in questo particolare momento di emergenza sanitaria ed economica, esprimo a nome mio e dei colleghi della Federazione, vicinanza e sostegno a tutti gli iscritti che personalmente o nell’ambito degli affetti cari sono colpiti, a coloro che con grande fatica portano avanti la propria attività lavorativa con un futuro scenario economico incerto, e ai giovani che hanno da poco abbracciato la professione e che vedono un’eccezionale situazione di fermo delle attività produttive e sbocco lavorativo. Particolare ringraziamento va sicuramente a tutte le colleghe ed i colleghi presenti in prima linea in condizioni di estrema difficoltà ad affrontare quotidianamente l’emergenza COVID-19 nelle strutture sanitarie così come nei posti di lavoro.

Questa vuole essere una breve ma costante informazione sulle attività che la Federazione Nazionale sta portando avanti con costanza ed assiduità, con l’intento di poter essere di supporto e a tutela di tutti.

La Federazione Nazionale aderente alla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e membro della Consulta permanente delle professioni sanitarie, sin dall’inizio si è attivata per contribuire ad affrontare al meglio la grave emergenza sanitaria Covid-19 e per elaborare tutte le iniziative e proposte necessarie che consentano, quanto prima, di far ripartire il nostro Paese proponendo misure di salvaguardia per i nostri iscritti che operano in ambito sanitario, e misure di sostegno per il mondo del lavoro ed in particolare dei nostri professionisti tutti.

Alcune proposte ed iniziative sono frutto dell’impegno congiunto di chi rappresenta la più ampia parte delle professioni ordinistiche italiane, raccolti attorno a RPT e CUP, ovvero di chi ha contezza delle esigenze e delle difficoltà che vivono e accomunano tutti gli iscritti ai 21 ordini rappresentati, nessuno escluso. Siamo consapevoli che solo agendo in maniera unitaria è possibile in questo frangente tutelare gli interessi generali di 2,3 milioni di professionisti e, per questa via, quelli specifici delle singole professioni. Per questo la Federazione Nazionale è stata presente sia con contributi autonomi sia collaborando attivamente alla predisposizione di proposte emendative al Decreto Legge 17.03.2020 n.18 a tutela dei propri iscritti.

Ai componenti della Commissione 5° Bilancio del Senato, sono stati pertanto a livello unitario proposti emendamenti al DL 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, in parallelo alla presentazione di un documento della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici su aspetti specifici della nostra professione.

Di seguito riportiamo le principali proposte di emendamento chieste al Governo:

  • di prevedere sin da ora la possibilità di un uso più prolungato della Cassa Integrazione, specie quella in deroga, a cui possano accedere anche gli studi professionali di ridotte dimensioni, portandola ad un periodo non superiore alle 12 settimane;
  • di poter accedere ad un fondo di Garanzia mutui per immobili di categoria catastale A/10 utilizzati per lo svolgimento dell’attività professionale e di poter usufruire, per la medesima categoria catastale, di un credito di imposta in caso di locazione;
  • di spostare in avanti, rispetto ai periodi di sospensione attualmente previsti, le scadenze di pagamento in ambito fiscale e contributivo, oltre alla possibilità di rinviare al prossimo anno i pagamenti dell’acconto IRPEF di novembre 2020 e di prolungare almeno fino a dicembre 2020 la possibilità, per alcune categorie di contribuenti già individuate dal D.L 18/2020, di non essere assoggettati a ritenuta d’acconto. Ciò garantirebbe, seppure in via temporanea, la formazione di un “polmone” di liquidità di cui sin da ora gran parte dei professionisti sentono il bisogno;
  • di definire rapidamente i criteri di accesso al Fondo per il reddito di ultima istanza (art. 44 DL18/2020) indicando tra i beneficiari in modo esplicito anche i professionisti iscritti a Casse previdenziali diverse dall’Inps prevedendo un passaggio da 203,4 milioni di euro stanziati a 500 milioni;
  • di elevare l’ammontare del finanziamento massimo previsto all’art 49 comma 1 lettera k (Fondo centrale di garanzia)  da 3 mila euro  a 30 mila euro, per il quale la garanzia del Fondo stesso è concessa gratuitamente e senza valutazione;
  • di coinvolgere in modo più organico proprio il sistema degli Enti previdenziali privati nella definizione di misure a sostegno di chi opera nella libera professione, liberando risorse finanziarie dall’anomalo meccanismo della così detta doppia tassazione cui sono sottoposte le Casse previdenziali private;
  • allungare, rispetto a quanto previsto nel testo originario, la sospensione dei termini per adempimenti fiscali e contributivi;
  • prevedere all’art 2 ed all’art.10 che attengono al potenziamento delle risorse umane del Ministero della salute e dell’INAIL, l’assunzione di professionisti Chimici e Fisici. In questo periodo di emergenza sanitaria da COVID-19 la presenza di Chimici e Fisici con competenze specialistiche in ambito di controllo igienico-sanitario, monitoraggio analitico, organizzazione e programmazione di procedure di sanificazione, disinfezione e monitoraggio in ambito di strutture complesse come porti e aeroporti, si ritiene possano fornire un rilevante contributo multidisciplinare ai suddetti enti;
  • prevedere, per la durata dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, limitatamente alla professione di Chimico, l’assunzione di dirigenti sanitari chimici, anche qualora gli stessi non siano in possesso o non abbiano ancora completato scuola di specializzazione di area non medica (rif. art.13). Tale previsione si rende necessaria considerato che ad oggi il numero di Chimici che abbiano completato la Scuola di Specializzazione di Area non medica e che non siano già impiegati in strutture è veramente esiguo, in quanto le scuole di specializzazione attivate in accordo al D.I. 16.09.2016 non hanno ancora completato il ciclo di formazione quadriennale. In sostanza, la previsione richiesta si rende necessaria per consentire ai Chimici di essere inseriti nel Servizio Sanitario Nazionale e dare il loro contributo in questo particolare momento di emergenza da COVID-19 che necessita di professionisti sanitari con competenza in ambito chimico clinico, analitico, disinfezione, sanificazione, radioisotopi, chimica applicata alla medicina nucleare;
  • prevedere esclusivamente per la durata dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, modalità di accesso semplificate alla professione di Fisico (rif. art.102); ovvero limitatamente ai titolari delle lauree indicate nel DM 23.03.2018, che svolgono o abbiano svolto un’attività professionale prevista dal profilo della professione sanitaria di riferimento, in regime di lavoro dipendente o autonomo, per un periodo minimo di cinque anni, anche non continuativi, sia consentito di iscriversi nella rispettiva sezione dell’albo dei chimici e dei fisici – settore fisica, in attesa dell’adozione dello specifico regolamento recante modifiche e integrazioni della disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e delle relative prove per l’esercizio della professione.

 

Per affrontare l’emergenza e, nel contempo, per porre un primo argine alla crisi economica che si sta profilando occorre che il Governo faccia uno sforzo di sintesi e si concentri su pochi grandi assi di intervento, che agiscano su famiglie, lavoratori e imprese, distribuendo le misure in modo equo ed uniforme.

Un primo segnale di intervento e di accoglimento delle istanze presentate da 21 professioni, viene dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanza, che nella giornata del 28.03.2020 hanno provveduto a firmare il Decreto Interministeriale, che prevede come sostegno al reddito del libero professionista iscritto a enti di previdenza obbligatoria, un’indennità per il mese di marzo pari a euro 600. Tale Decreto ha sicuramente delle limitazioni correlate alla platea a cui si rivolge ed al numero massimo di indennità erogate correlate ai soli 200 milioni stanziati, tuttavia sicuramente rappresenta un primo passo di attenzione alla categoria dei liberi professionisti ordinistici.

La Federazione Nazionale, pur apprezzando lo sforzo del Governo, rinnova allo stesso la richiesta di considerare i provvedimenti finora assunti solo come il primo passo per un piano di intervento che sin da ora deve guardare alla fase post emergenziale e deve quindi darsi un orizzonte temporale più lungo rispetto a quanto fatto finora, e dunque che debba tutelare in modo uniforme tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, ed i liberi professionisti ordinistici con misure eque che tengano conto della specificità di ciascuno.

Il Governo ha la responsabilità di garantire a tutti di accedere agli strumenti di tutela del lavoro e della salute, dagli ammortizzatori sociali ai canali dedicati per l’accesso alla liquidità finanziaria al sostegno dei più bisognosi.

Di seguito trovate il link ai documenti presentati che vi invito a leggere.

Insieme alle altre 21 professioni, la Federazione proseguirà anche con altre iniziative in agenda, in primis l’elaborazione di ulteriori proposte che punteremo a fare accogliere dal Governo nel già annunciato “decreto aprile”.

Ricordando, come sempre, la disponibilità della Federazione e degli Ordini per eventuali adempimenti urgenti ed indifferibili in relazione alle rispettive provenienze territoriali, invio i più cordiali saluti.

 

Dott.ssa Chim. Nausicaa Orlandi
Presidente FNCF

 

 

Allegati

 

Emendamenti CUP-RPT del 25.03.2020

Emendamenti CUP-RPT relazioni illustrative del 26.03.2020

Emendamenti FNCF del 26.03.2020