La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici chiede al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e ai rappresentanti del Governo di rigettare l’emendamento n.135.20 alla proposta di legge C.2790 della Legge di Bilancio 2021, in quanto lesivo delle professioni sanitarie di Chimico e Fisico.
La questione nasce dalle Arpa (Agenzie Regionali per la Prevenzione e la Protezione Ambientale), enti finalizzati alla tutela ambientale, finanziati prevalentemente dal Fondo Sanitario Nazionale, all’interno dei quali operano per specifica peculiarità professionale le categorie professionali di Chimici e Fisici, oltre a Biologi e Tecnici della prevenzione.
In una nota congiunta insieme all’Ordine Nazionale dei Biologi (ONB) ed alla Federazione Nazionale dei Tecnici (FNO TSRM PSTRP), la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici ribadisce con fermezza il rigetto di tale emendamento ritenuto gravemente lesivo, perché non solo va a creare disparità di trattamento a danno di taluni lavoratori, ma cancella diritti, prerogative e competenze spettanti secondo le norme vigenti ai propri professionisti.
Negli ultimi anni per far fronte anche a nuove esigenze legate alla complessità dei problemi ambientali, le Agenzie hanno difatti inserito nuove figure, senza garantire il giusto equilibrio di competenze nella distribuzione dei compiti e pretendendo ora finanche di derogare rispetto all’ineludibile obbligo di iscrizione all’Albo professionale. L’emendamento proposto prevede infatti un’eccezione alla regola generale per le Agenzie, riducendo le competenze attribuite ai nostri professionisti dalla normativa vigente, e “creando una forte disparità di trattamento tra professioni sanitarie” venendo meno il principio che il professionista sanitario è tale a prescindere dall’ambito in cui svolge la propria attività professionale.