“Ho sognato di parlarti” della Dott.ssa Fis. Alessia Mattacchioni è un libro che racconta l’epopea sconosciuta delle prime sette donne pioniere della fisica della storia. Scienziate vissute tra il 1700 e il 1900 di cui troppo poco è conosciuto il valore e l’impegno in un ambito spesso di completo dominio maschile. Un libro che da voce alle protagoniste, parole al loro silenzio, che racconta straordinarie esperienze di vita con i tratti tipici del romanzo storico, ma in forma dialogica. L’autrice col suo stile scorrevole che già ha riscosso notevole apprezzamento nel suo precedente saggio “Dalla fisica alla metafisica”, coinvolge il lettore portandolo dentro le storie personali e scientifiche di sette scienziate alla scoperta di una epopea femminile poco nota, talvolta tragica, ma che traccia una storia necessaria a comprendere non solo il passato, ma
anche il presente.

Le donne di scienza sono poche, quelle del passato pochissime e i fisici sono state ancor meno. Quasi nella totalità dei casi si sa poco o niente di loro in una sorta di inquietante amnesia collettiva. Le donne che si sono occupate delle scienze cosiddette “dure” fra il 1700 e la prima metà del 1900 hanno lavorato spesso nel silenzio e nell’ombra. E’ conosciuto raramente il loro lavoro scientifico, poco o nulla si sa di come hanno vissuto il percorso umano e la fama è stata quasi sempre una chimera irraggiungibile. Sono state straordinarie scienziate che hanno dato contributi di rilievo, talvolta unici, nella storia della scienza, ma non abbastanza conosciuti e riconosciuti. Un giorno l’autrice racconta di averle sognate. Avrebbe voluto chiedere loro chi erano veramente. Voleva dare voce a quelle donne. Le storie di questo libro raccontate dalla voce delle stesse protagoniste non sono vere, ma verosimili. Ciò che racconta ciascuna di loro è romanzato sì, ma incastonato nella quasi totalità dei casi su fatti veri. Questo libro è il tentativo di dar voce al loro silenzio. Ecco che allora scopriamo il travestimento da uomo di Emilie Le Tonnelier, la infaticabile tenacia di Laura Bassi, le incredibili vicende di Maria Sklodowska, la determinazione di Mileva Maric, le 48 candidature al Premio Nobel di Lise Meitner, il Nobel di Maria Goeppert e la breve e sorprendente vita di Rosalind Franklin.

Nella lettura e scoperta della vita di queste sette scienziate si evince che tutte, in un momento decisivo della loro vita, si sono chieste come avrebbero potuto raggiungere la libertà e tutte hanno scelto una strada difficile: quella della fisica. La scienza è dubbio e loro sono state ministri del dubbio. Le vicissitudini delle loro vite, permeate dalla consapevolezza che l’universo è una meravigliosa esperienza da capire, le devono aquesta inquietudine, a questa attitudine verso l’incertezza che le ha portate a vivere la loro femminilità in maniera inconsueta per il loro tempo. Da qualunque punto di vista guardassero la scienza e la vita hanno capito di avere nelle mani qualcosa che le portava sempre ed inevitabilmente verso sconosciuti mondi pieni di indeterminazione, ma con coraggio hanno voluto esplorarli. E’ il destino degli uomini e delle donne di scienza in fondo: vagare fra le domande dell’esistenza stessa. Le donne questi interrogativi li maneggiano in modo emotivamente diverso dagli uomini, si evince dalle loro parole, dal loro modo di lavorare e di vivere. Questo libro è anche un percorso,
troppo poco conosciuto, sul terreno scivoloso del dubbio femminile. Terreno fertile della scienza ed in particolare della fisica. La grandezza della natura vista da una metà del cielo. Nel libro viene usato, per le scienziate sposate, il nome da nubili. Quasi sempre si definiscono le donne di scienza in relazione ad un rapporto maschile, mogli di, figlie di, assistenti di, ma non in questo libro. Molte di loro sono state non solo fisici, ma contemporaneamente chimici, matematici e filosofi, ma senza mai abdicare al loro modo di sentirsi orgogliosamente donne in un mondo di uomini.

Con questo libro il lettore viene accompagnato alla scoperta di queste straordinarie esperienze di vita, questa incontenibile e potente forza femminile per assaggiare un’epopea sommersa.