Più di un anno fa nel nostro Paese veniva dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per la portata pandemica della CoViD-19, la malattia di cui al virus SARS-CoV-2 che ha travolto un Occidente che non era di fatto preparato a tale impatto. Il SARS-CoV-2 è stato isolato per la prima volta in Europa proprio in Italia, e in Italia la CoViD-19 ha contagiato e ucciso in breve tempo così tante vite, e ha sconvolto nel dolore tante famiglie.
A fronte di tanta sofferenza e delle criticità pratiche e infrastrutturali, fin da subito le Professoni sanitarie si sono attivate, ciascuna per le proprie competenze, in un’attività sinergica e continua per la gestione e lo studio del virus, della malattia correlata, della cura, della riabilitazione dei pazienti guariti, della prevenzione, delle misure da adottare per il contenimento dei contagi nei luoghi pubblici e privati, aperti o indoor. Tutti conserviamo memoria delle immagini del personale sanitario che, pur sovraccarico di responsabilità e di lavoro, non ha mai lasciato il proprio compito o le proprie postazioni.
Lo scorso 28 aprile si è tenuta una cerimonia voluta dal Ministero dello Sviluppo Economico per presentare il francobollo che riconosce e celebra il ruolo che le professioni sanitarie hanno svolto e stanno ancora svolgendo strenuamente in questo periodo di emergenza. All’evento hanno partecipato, oltre al Ministro Giancarlo Giorgetti, i delegati delle Federazioni e Consigli nazionali di tutte le professioni sanitarie che hanno sottoscritto assieme al Ministro una cartolina in formato poster recante il francobollo appena presentato: per la FNCF era presente la Dott.ssa Luciana Becherini in rappresentanza della Presidente Dott.ssa Chim. Nausicaa Orlandi.
Questo riconoscimento inoltre richiama all’attenzione la recente candidatura dei professionisti sanitari italiani al premio Nobel per la Pace, che è stata ufficialmente sottoscritta dal premio Nobel per la Pace 2017, Lisa Clark, con la seguente dichiarazione: “Ho candidato il corpo sanitario italiano al premio Nobel per la Pace poiché la sua abnegazione è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha più pensato a se stesso ma a cosa poteva fare per gli altri con le proprie competenze”.