Il 2020 è stato un anno segnato dalla Covid-19 e dalla crisi sanitaria, economica e sociale. E il 2021? Si annuncia ricco di incognite, in tutti i settori. Dubbi e difficoltà tormentano anche i professionisti, impegnati a far quadrare i conti delle loro attività e soprattutto a garantirne il prosieguo, per quanto possibile nella situazione contingente. La situazione è delicata per i lavoratori iscritti agli Ordini e Collegi Professionali ed è stata “fotografata” dalle Casse di Previdenza a cui afferiscono i diversi Ordini e Collegi.
EPAP, l’Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale a cui sono iscritti per legge i Professionisti Chimici e Fisici, rileva come nello scorso anno 2020 i Chimici e i Fisici che abbiano percepito almeno una mensilità del c.d. reddito di ultima istanza erogato dalla Cassa costituiscano in totale il 12,24% dei Chimici iscritti EPAP, e l’11,15% dei Fisici iscritti EPAP. In particolare e per ambedue le professioni di interesse la fascia di età degli iscritti che hanno percepito tale reddito si colloca prevalentemente al di sotto dei 40 anni. Si tratta quindi di Colleghi che ragionevolmente possiedono esperienza pur avendo un’età ancora relativamente giovane, e che all’evidenza dei fatti hanno avuto bisogno di maggiore supporto durante l’anno 2020 rispetto ad altri Colleghi di età maggiore.
Cambiando categoria ma rimanendo sempre nell’alveo delle Professioni tecniche e scientifiche: il Coordinamento Nazionale di Asso Ingegneri e Architetti ha recentemente sottolineato in un comunicato come la professione abbia perso molto della sua importanza sociale, autorevolezza e potere contrattuale.
L’invito a tutti i professionisti è quello ad attivarsi nella profonda convinzione che, in un momento di emergenza sanitaria, economica e sociale, sia doveroso contribuire alla realizzazione di una ripresa il più rapida ed efficace possibile non soltanto per la categoria professionale di appartenenza, ma soprattutto per la società.
Anche le Partita IVA corrispondenti ad attività professionali non regolamentate hanno scelto, per la prima volta nella storia della Repubblica, di scendere in piazza per una manifestazione organizzata, con l’intento di sollecitare il Governo su alcuni temi ritenuti di estrema importanza. Il loro scopo? Capire cosa fare nello stato di emergenza e definire le migliori misure per un piano di rilancio.
Rilancio che può coinvolgere nel prossimo futuro tutte le categorie professionali che, con intraprendenza, curiosità, passione e ottimismo decideranno di rimettersi in gioco. Una sfida certo, ma resa meno impegnativa dall’opportunità di chiedere il supporto di professionisti ad hoc, figure capaci di mostrare nuove prospettive e nuovi modi di pensare il lavoro. Esperti che, con le loro solide competenze trasversali e un approccio non convenzionale, rappresentavano già una risorsa preziosa in tempi “normali”. Oggi, in una situazione lavorativa ancora scossa dagli effetti della pandemia, sono partner imprescindibili per qualunque professionista desideroso di riprendere in mano la propria carriera ed evolversi in un mercato sempre più fluido.