Durante la Giornata Nazionale del Chimico e del Fisico che si è tenuta a Roma il 20 maggio 2024 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, mi è stato conferito il premio derivante dal Bando di concorso per la migliore tesi di laurea in Scienze Chimiche con spiccati contenuti innovativi e rilevanza tecnico scientifica in relazione al ruolo della chimica nell’ambito della sostenibilità.

In occasione di questo convegno, sono stati discussi temi estremamente attuali e importanti, in termini di miglioramento e di valorizzazione della professione del chimico e del fisico in Italia.
Il progetto di tesi da me realizzato presso il dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’università di Modena e Reggio Emilia sotto la supervisione del Prof. Lorenzo Tassi e della Dott.ssa Veronica D’Eusanio, dal titolo “Valorizzazione di scarti agroindustriali mediante recupero di principi bioattivi”, è realizzato a partire dalle problematiche presenti a livello globale in cui è necessario affrontare sfide ambientali e sociali complesse come il cambiamento climatico, l’esaurimento delle risorse naturali e l’inquinamento ambientale.
Il progetto di tesi si propone di rispondere alla problematica sempre più attuale della sovrapproduzione e dell’elevato scarto in ambito agroalimentare, collocandosi nel contesto dell’economia circolare: un modello di produzione e consumo ‘’intelligente’’ che ha la capacità di incrementare l’estensione del ciclo di vita dei prodotti, riducendo i rifiuti al minimo, generando ulteriore valore all’economia ed incrementando il tasso di occupazione. Questo modello si contrappone a quello tradizionale lineare che vede la produzione, il consumo e lo smaltimento dei rifiuti.

La problematica degli scarti agroalimentari è estremamente attuale, infatti l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile riporta tra i suoi obiettivi proprio quello di diminuire lo spreco alimentare. Esso ha un costo estremamente elevato, pari a 620 mld l’anno.
A fronte del grande spreco alimentare, il seguente progetto di tesi è incentrato sul recupero del cocomero varietà Crimson, appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, genere Citrullus, che vede il suo ciclo commerciale ridotto ai soli mesi estivi dopodiché, a fronte della scarsa richiesta commerciale, esso viene abbandonato sui campi agricoli pur essendo un prodotto di qualità e conforme ai requisiti organolettici. Infatti, fra le colture maggiormente predisposte alla produzione di scarti agronomici, le Cucurbitaceae occupano una posizione di prim’ordine.
Il cocomero è caratterizzato dalla presenza di una molecola riconosciuta dalla comunità medica ed estremamente importante per la salute umana, il licopene. Esso è responsabile di un’elevata azione antiossidante, della prevenzione delle malattie cardiovascolari, dell’invecchiamento e dell’aterosclerosi, nonché la riduzione di malattie croniche e non trasmissibili, quali il diabete di tipo 2 e il cancro. Il licopene svolge inoltre un potente effetto antinfiammatorio e antiossidante.
Il licopene è la molecola che dona la caratteristica colorazione rossa a questo frutto, ma purtroppo è estremamente instabile e già a temperatura ambiente inizia degradarsi perdendo le sue proprietà benefiche e portando lo sbiancamento progressivo e completo della fibra macinata.
In studi precedenti a questo, si era tentato di ottenere una fibra macinata caratterizzata da una spiccata colorazione naturale rosso intenso e con elevate proprietà antiossidanti, riducendo in polvere la polpa del cocomero.
In questo progetto di tesi è stata cruciale la stabilizzazione del licopene, per poter ottenere una fibra microparticellare ricca di nutrienti, antiossidanti e fenoli, caratterizzata da una colorazione rossa naturale tale da essere estremamente richiesta in ambito alimentare, nella pasticceria e nella gelateria, in ambito farmaceutico e cosmetico per le sue proprietà coloranti e benefiche per l’essere umano.
Per stabilizzare il licopene, sono state fatte molteplici ricerche indagando i componenti caratteristici dei vegetali la cui colorazione rossa rimane invariata nel tempo, come i pomodori. Da qui è nata l’intuizione di aggiungere alcuni specifici acidi, classificati come additivi e quindi sicuri e regolamentati per l’utilizzo in ambito alimentare.

 

I risultati sono stati estremamenti soddisfacenti, permettendo di aumentare notevolmente la shelf-life di questo prodotto e di ottenere una fibra microparticellare caratterizzata da una colorazione rossa naturale e ricca di principi attivi che valorizzano ulteriormente i prodotti finiti in cui viene aggiunta.
Inoltre, il procedimento risulta essere riproducibile su larga scala ed estremamente conveniente dal punto di vista economico per i suoi bassi costi di produzione e strumentazione richiesta. E’ stato possibile ottenere una fibra utilizzabile in svariati ambiti e valorizzando questo prodotto agroalimentare che diversamente, sarebbe stato smaltito come rifiuto.

Sono stata premiata dalla Dott.ssa Chim. Rossella Fasulo e dal Dott. Chim. Renato Antonio Presilla, che mi hanno consegnato l’attestato e un premio in denaro per la vincita del bando di concorso “Chimica e fisica al femminile 2024” indetto dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici.
E’ stato un momento estremamente emozionante e anche inaspettato: non avevo previsto di ricevere un tale riconoscimento dopo la Laurea Magistrale in Scienze Chimiche.
Oltre ad aver potuto ricevere questo premio, mi è stata data la possibilità di partecipare all’evento e di conoscere personalmente i relatori. è stata una piacevole e preziosa esperienza per comprendere che, dietro agli studi chimici e fisici e alla professione esercitata, sono presenti delle persone qualificate ed attive nel confrontarsi e valorizzare queste importanti professioni lavorative al fine di migliorarne il posizionamento nella società, nel mondo del lavoro e, nel caso specifico di questo convegno, nel promuovere il dialogo con altri professionisti in ambito sanitario al fine di migliorare i servizi che garantiscono un ottimale stato di salute della popolazione.
Stare in questo ambiente, ascoltare e aver potuto conoscere i relatori è stato estremamente stimolante e mi ha regalato nuove prospettive, oltre che una visione differente della chimica e del suo ruolo nella società. è sicuramente un’esperienza arricchente che consiglierei a tutti i laureati.

 

Concludendo, la premiazione ricevuta ha dimostrato la congruenza e la concretezza con gli obiettivi della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici: valorizzare gli studi chimici e fisici e la professione del Chimico e del Fisico in Italia.

 

Dott.ssa Alice Montorsi