Roma, 9 novembre – la Rete Nazionale delle Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica ha recentemente avanzato un ambizioso pacchetto di emendamenti al Disegno di Legge sul bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2025. Anche la Federazione degli ordini dei chimici e dei fisici ha dato il suo contribuito a redarre il testo. Queste proposte mirano a riconoscere e valorizzare il ruolo dei professionisti tecnici, introducendo misure innovative per migliorare l’equità dei compensi, incentivare la sostenibilità e la digitalizzazione e semplificare il sistema normativo. Il progetto si presenta come una chiamata all’azione, rivolta tanto alle istituzioni quanto ai professionisti stessi, per garantire un rilancio strutturale dell’economia italiana attraverso un coinvolgimento più ampio e attivo delle competenze tecniche.

Estensione delle competenze nelle valutazioni immobiliari

Tra le modifiche proposte, la Rete delle professioni tecniche ha avanzato la richiesta di includere agronomi e forestali nelle competenze per la redazione di perizie immobiliari e di valutazione del valore di terreni. La proposta intende valorizzare queste figure specializzate, dotate delle competenze necessarie per rispondere con efficacia alla crescente domanda di valutazioni tecniche accurate, contribuendo a una gestione del territorio più efficiente e qualificata.

Detrazioni fiscali per la riqualificazione edilizia

Sul fronte fiscale, la Rete propone una revisione delle attuali detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica e recupero edilizio. L’obiettivo è rendere più accessibili gli incentivi, aumentando le aliquote di detrazione fino al 50% per le spese sostenute nel 2025, per poi ridurle gradualmente al 40% nel 2026 e al 36% nel 2027. Questa rimodulazione mira a garantire la continuità degli investimenti nel settore edilizio, riducendo il rischio di blocchi nei lavori in corso e promuovendo progetti di decarbonizzazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente.

Credito d’imposta per la formazione e la certificazione delle competenze

Un altro emendamento riguarda l’introduzione di un credito d’imposta dedicato alle piccole e medie imprese (PMI) e ai professionisti che investono nella formazione e nella certificazione delle competenze. Questo incentivo punta a facilitare l’aggiornamento delle competenze tecniche, incentivando la partecipazione a piattaforme digitali certificate e a corsi di specializzazione. Per i professionisti, in particolare quelli del settore sanitario e tecnico, il credito rappresenta un’opportunità per accedere a formazione avanzata e contribuire al miglioramento della qualità dei servizi offerti. Anche le PMI sono incoraggiate ad accedere a consulenze specialistiche per gestire le crisi aziendali e per sostenere la transizione digitale.

In particolare la Federazione ha proposto all’articolo 39 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, dopo il comma 4, di inserire l’art 4-bis. “ A decorrere dall’anno accademico 2025-2026 le disposizioni previste per il trattamento economico dei medici in formazione specialistica si applicano anche alle specializzazioni.

Equo compenso: una tutela universale

Uno dei temi centrali del pacchetto proposto dalla Rete è il principio dell’equo compenso. L’attuale legislazione – sottolineano i professionisti -, lascia spazio a interpretazioni che limitano l’applicazione di questo principio a specifiche tipologie di rapporti, escludendo spesso le Pubbliche amministrazioni (PA). Gli emendamenti avanzati mirano a estendere il principio dell’equo compenso a tutte le prestazioni professionali fornite alla PA e, in generale, ai cosiddetti “contraenti forti”. La proposta prevede anche la nullità delle clausole che impongono ai professionisti prestazioni gratuite e garantisce una retribuzione equa anche per i tirocinanti, spesso soggetti a condizioni di lavoro svantaggiose.

“Il professionista a zero euro” – ovvero l’idea diffusa che i servizi professionali possano essere prestati gratuitamente – rappresenta, secondo la Rete, una distorsione dannosa del mercato che penalizza non solo i lavoratori, ma anche la qualità delle prestazioni offerte. L’estensione del principio dell’equo compenso, affermano, servirà a tutelare tanto i professionisti quanto i clienti finali, promuovendo una maggiore qualità e trasparenza nelle collaborazioni con il settore pubblico.

Verso una semplificazione normativa: il ruolo dell’UNI

In un contesto regolamentare spesso complesso, un altro emendamento di grande rilevanza è quello che propone di assegnare all’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI) la competenza esclusiva per l’elaborazione e l’aggiornamento delle norme tecniche. L’obiettivo è garantire maggiore omogeneità e chiarezza nella normativa, riducendo i rischi di difformità interpretative tra i vari settori. Secondo la Rete, questa misura contribuirebbe a una gestione più efficiente e sicura delle normative tecniche, promuovendo l’allineamento degli standard con i requisiti europei e facilitando l’accesso delle imprese italiane al mercato unico europeo.

Incentivi fiscali per le aggregazioni professionali

Per supportare l’evoluzione delle strutture professionali, la Rete propone l’introduzione di agevolazioni fiscali per le società tra professionisti, con l’obiettivo di incentivare le aggregazioni tra liberi professionisti. Questa misura si basa sull’idea che le aggregazioni professionali possano migliorare la qualità dei servizi, sfruttando le economie di scala e stimolando la crescita economica. Con un’aliquota IRES ridotta al 12% per i primi due anni dall’aggregazione, i professionisti sarebbero incoraggiati a unire le loro forze, migliorando le competenze e ampliando la portata dei servizi offerti.

Accesso ampliato al regime forfettario

Infine, per favorire l’ingresso dei giovani professionisti nel mercato, gli emendamenti propongono di innalzare a 100.000 euro la soglia di accesso al regime forfettario per i liberi professionisti. Questa estensione permetterebbe anche alle società tra professionisti di usufruire di questo regime agevolato, calcolando la soglia in base al numero di soci. In un momento in cui la disoccupazione giovanile rappresenta un’emergenza, questa misura vuole rappresentare un segnale di apertura e sostegno ai giovani che scelgono la carriera professionale.

Conclusioni: una visione di rilancio per i professionisti e per il Paese

Le proposte della Rete Nazionale dell’area tecnica e scientifica puntano a innescare un circolo virtuoso di crescita economica e professionale. “Siamo convinti – affermano i rappresentanti della Rete e della Federazione Nazionale degli ordini dei chimici e dei fisici – che riconoscere e supportare i professionisti tecnici sia fondamentale per il rilancio dell’economia italiana”. Con questi emendamenti, la Rete intende rafforzare il ruolo dei professionisti come pilastri di una società più equa, moderna e sostenibile, capaci di affrontare le sfide della transizione digitale e della sostenibilità ambientale. Ora la palla passa al legislatore, chiamato a valutare un pacchetto di riforme che, se adottate, potrebbero rappresentare una svolta significativa per l’intero settore professionale italiano e un tassello importante nella costruzione di un Paese più dinamico e competitivo.

Foto di copertina: This is Engineering.