Come ogni anno, i Premi Nobel sono stati assegnati a figure straordinarie che, con i loro studi e le loro ricerche, rendono il mondo più informato e consapevole. Ogni scoperta e ogni contributo segnano avanzamenti tecnici, ma anche riflessioni profonde sulle sfide sociali e politiche contemporanee.
Il Nobel per la chimica è andato a David Baker per la progettazione computazionale delle proteine, e a Demis Hassabis e John M. Jumper per la previsione della struttura delle proteine. Il premio Nobel per la fisica è stato assegnato a John Hopfield e Geoffrey Hinton per le scoperte che hanno reso possibile il machine learning.
È evidente: negli ultimi tempi, l’Intelligenza Artificiale sta portando con sé una trasformazione senza precedenti in ogni aspetto del quotidiano. Grazie all’apprendimento automatico e all’elaborazione del linguaggio naturale, le aziende e gli studi professionali possono automatizzare compiti ripetitivi, dispendiosi in termini di tempo ed energie.
L’IA sta trasformando anche il modo in cui i prodotti vengono progettati e sviluppati. Gli strumenti di progettazione generativa basati sull’intelligenza artificiale possono creare migliaia di varianti di design in pochi secondi, tenendo conto di vincoli e di obiettivi specifici assegnati.
Anche il modo in cui le aziende analizzano i dati e prendono decisioni in base ad essi sta subendo una rapida evoluzione: gli algoritmi di apprendimento automatico sono in grado di elaborare rapidamente grandi volumi di dati, identificare modelli e generare informazioni.
L’Intelligenza Artificiale, pur essendosi evoluta per diventare un motore di innovazione, efficienza e scoperta, ha fatto emergere anche serie preoccupazioni riguardanti l’etica, la sicurezza e l’impatto sociale.
Ad esempio, l’automazione di molti compiti, specialmente in settori come la manifattura, il retail e i servizi, potrebbe portare a una disoccupazione tecnologica. Per i lavoratori meno qualificati potrebbe essere difficile ricollocarsi in un mercato del lavoro in rapida evoluzione.
L’utilizzo di sistemi di IA che raccolgono, analizzano e memorizzano enormi quantità di dati personali solleva serie preoccupazioni sulla privacy. Emergono questioni etiche quando si considerano le decisioni prese da algoritmi in settori come la medicina, il diritto e la sicurezza pubblica. Chi è responsabile quando un algoritmo commette un errore o causa danni? Inoltre, affidarsi sempre di più all’IA e ai sistemi automatizzati può indebolire le capacità e le competenze umane, diminuendo l’abilità critica e il problem-solving.
Se i dati utilizzati per progettare sistemi di IA contengono pregiudizi, una volta appresi e amplificati dagli algoritmi, possono portare a decisioni ingiuste o discriminatorie. Ci sono stati casi in cui sistemi di riconoscimento facciale hanno mostrato tassi di errore più elevati per persone di colore o in cui algoritmi di assunzione hanno favorito candidati maschi rispetto alle candidate donna.
La questione è complessa, ecco perché i molteplici aspetti dell’Intelligenza Artificiale sono stati al centro del congresso IA E NUOVI MATERIALI che si è tenuto a Torino lo scorso 20 settembre, presso l’Istituto nazionale di Ricerca Metrologica, nell’ambito del ciclo di eventi ROADMAP24 “Viaggio tra la chimica e la fisica del futuro”. Dopo una panoramica sui contributi reciproci che l’IA offre e sarà ancora più in grado di offrire alla Chimica e alla Fisica, i vari Relatori hanno dimostrato le implicazioni positive di ogni applicazione sulla salute della collettività.
Non sono mancati gli aspetti teorici, come le applicazioni in chemiometria, nell’analisi previsionale, fino ad arrivare ad applicazioni pratiche, come la possibilità di creare metodiche analitiche per la sintesi di nuove molecole fisiologicamente attive o alla scoperta di nuovi materiali.
L’IA è già entrata nella vita di tutti i giorni e, come ogni forma di progresso, sta dividendo perché sono molte le paure che possa influire negativamente sul futuro. Viviamo in un mondo tecnologico che avanza a una velocità vertiginosa. È necessario, dunque fermarsi a riflettere, con consapevolezza e responsabilità, sui risvolti che questa nuova frontiera porterà. A noi il compito di bilanciare scienza, etica e filosofia di vita.