Quando si parla di sicurezza sul lavoro, oltre a coloro che fanno parte della struttura aziendale, il D.lgs 81/08 individua altri soggetti che – in tema di prevenzione e sicurezza – svolgono compiti di natura tecnica, forniscono consulenza (Servizio di prevenzione e Protezione), rivestono funzioni di natura consultiva e partecipativa (Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza) o, ancora, hanno compiti di intervento in circostanze emergenziali (Addetti alla gestione delle emergenze). Tra questi soggetti ci sono anche i Chimici e i Fisici che spesso collaborano con un’altra figura fondamentale: il medico competente. Questi è in possesso di varie specializzazioni in medicina del lavoro, medicina preventiva, medicina legale, medicina preventiva dei lavoratori e collabora alla valutazione dei rischi e alla sorveglianza sanitaria.
Tutti questi professionisti, ognuno con le sue competenze, sono cruciali per la valutazione dei possibili rischi, ovvero: rischio Chimico, rischio Biologico, rischio Rumore, rischio Vibrazioni, rischio Agenti cancerogeni, rischio Radon, rischio Microclima, rischio Illuminamento, MMC (movimentazione manuale dei carichi), ROA (radiazioni ottiche artificiali), CEM (campi elettromagnetici) e ATEX (Atmosphères Explosibles). In tema sicurezza, anche il DVR è fondamentale, così come il Chimico a cui viene affidato il compito di redigerlo. Si tratta di un documento per individuare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, nonché quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro. Un altro ruolo di assoluta importanza è ricoperto dal responsabile del servizio prevenzione e protezione. Figura obbligatoria per ogni realtà aziendale, ma determinante anche in sagre, festival e manifestazioni pubbliche in generale. In azienda è nominato dal datore di lavoro a cui risponde per coordinare tutti gli strumenti e le procedure per la prevenzione dei rischi e la tutela dei lavoratori sul luogo di lavoro.
Per aumentare il grado di sicurezza negli ambienti aperti, dal 1° ottobre 2024 sarà richiesto a chiunque operi nei cantieri temporanei e mobili, di essere in possesso della “Patente a crediti per la sicurezza nei cantieri”.
Questa certificazione, simile alla patente del Codice della Strada, avrà un iniziale punteggio di 30 crediti, che verranno sottratti in caso di violazioni delle regole di sicurezza. Nel momento in cui troverà piena applicazione, la patente a punti sarà, oltre che un obbligo, un importante elemento di garanzia per il committente, ad oggi responsabilizzato a fronte dell’eventuale mancata idoneità delle imprese affidatarie di lavori edili.
Purtroppo, nonostante tutte queste misure, in Italia le proiezioni delle tragedie sul lavoro continuano a rimanere stabili se non peggiori. A fine marzo 2024 si contano, tra infortuni nel luogo di lavoro e in itinere, 191 vittime. Basti pensare alla recente tragedia di Casteldaccia, dove cinque operai hanno perso la vita. Sono stati uccisi dall’idrogeno solforato, un gas notoriamente pericoloso e tossico, ma probabilmente se ci fosse stata la preventiva valutazione di un professionista chimico sarebbero ancora vivi. Spostando l’attenzione al settore agricolo, la situazione non migliora: nel nostro Paese si verificano dai 100 ai 150 incidenti mortali all’anno. I rischi specifici legati all’agricoltura variano a seconda della tipologia di azienda agricola, della struttura, dell’ambiente e dei macchinari presenti. Un’ulteriore causa di incidenti è spesso legata all’anzianità anagrafica di molti agricoltori e braccianti, specie nelle piccole aziende a conduzione familiare dove c’è scarsa attenzione nella gestione di macchine pesanti o il mancato impiego di tecnologie più all’avanguardia. Lo sviluppo di aziende agricole moderne e digitalizzate, potrebbe ridurre tutti questi pericoli a patto di affiancare a un’adeguata formazione, un miglioramento dei processi di gestione dei sistemi di sicurezza.
L’impiego dell’intelligenza artificiale apre a una riflessione sul rapporto tra industria 4.0 e sicurezza sul lavoro. La presenza di sistemi intelligenti e dispositivi connessi consentirà un monitoraggio in tempo reale delle condizioni ambientali e delle attività lavorative. In questo modo sarà possibile identificare potenziali rischi o situazioni pericolose, prevenendo gli incidenti. Si prospetta un futuro più sicuro per chi lavora. Un futuro in cui l’intelligenza e la competenza dell’uomo svolgeranno sempre un ruolo di primo piano.