Per “Indor Air Quality” (AIQ) o qualità dell’aria negli ambienti di vita si intende lo studio di eventuali inquinanti presenti all’interno di edifici i cui locali siano adibiti ad abitazioni, uffici pubblici e privati, strutture comunitarie (scuole, ospedali, residenze per anziani, strutture dedicate ad attività ricreative e sociali).

Il problema comincia ad essere studiato a partire dagli anni ’70, in seguito all’introduzione di nuovi materiali ed accorgimenti costruttivi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici ha spesso portato ad un maggiore ristagno dell’aria negli ambienti interni, peggiorandone la qualità.

Gli inquinanti negli ambienti indoor possono arrivare dall’esterno tramite ventilazione naturale o forzata, oppure derivare da fattori interni.
Esempi di fattori di inquinamento esterni sono ad esempio: inquinamento da polveri sottili in ambiente urbano, pesticidi o radon. In questi casi la qualità dell’aria indoor dipende molto dai sistemi di ventilazione utilizzati nell’edificio e da eventuali sistemi di purificazione applicati all’aria in ingresso.

La lista di esempi di fonti di inquinamento interne è più lunga:
• prodotti di combustione (riscaldamento, cucina, tabacco)
• amianto proveniente dal deterioramenti di elementi di isolamento
• composti organici volatili (VOC) provenienti da pitture, solventi, colle ed altri elementi costruttivi
• formaldeide proveniente dal mobilio
• prodotti utilizzati per la pulizia della casa, per hobbistica o per la cura personale
• eccesso di umidità
• inquinanti biologici (muffe, batteri, virus, pollini, parassiti)

 

La concentrazione degli inquinanti indoor dipende dalla correlazione tra il volume di aria contenuto nell’ambiente, il tasso di produzione o rilascio dell’inquinante, il tasso di rimozione dell’inquinante per reazione o deposito, il tasso di scambio dell’aria interna con quella esterna e la concentrazione di inquinante nell’aria esterna.

Alcuni degli inquinanti elencati possono causare effetti immediati, in particolare in soggetti predisposti, oppure effetti a lungo termine, i cui effetti, potenzialmente gravi o letali, si possono manifestare solo dopo anni di esposizione.

Di particolare interesse per il laboratorio di analisi ambientale è l’analisi della formaldeide. Per questo parametro è prevista la raccolta di un volume noto di aria mediante una fiala di gel di silice ricoperta da 2,4-dinitrofenilidrazina. (metodi EPA TO-11A 1999, NIOSH 2016). La fenilidrazina reagisce con le aldeidi per formare dei complessi stabili colorati che possono essere analizzati tramite HPLC-UVVIS. Esiste anche la possibilità di usare dei campionatori passivi che utilizzano lo stesso principio analitico e che presentano una minore sensibilità, ma che hanno degli indubbi vantaggi per la semplicità operativa di campionamento.

Data la complessità della materia, il professionista Chimico o Fisico è la figura più adeguata per l’identificazione delle sostanze inquinanti presenti in un ambiente indoor, per la loro quantificazione e per la messa in atto di misure adeguate a migliorare la salubrità dell’ambiente stesso.

 

 

Dott. Chim. Edoardo Agusson