Il Comitato Centrale della FNCF lo scorso 6 maggio ha incontrato il Ministro On.le Roberto Speranza presso il Ministero della Salute. L’incontro, avvenuto in occasione del costituendo Servizio Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS), dimostra come le professioni sanitarie di Chimico e Fisico siano ormai da tempo direttamente coinvolte in un approccio complessivo salute-ambiente. Ciò si esplica sia a livello dei Dipartimenti di prevenzione che nelle Agenzie per l’ambiente, proprio perché coinvolte in prima linea nella valutazione dei determinanti ambientali e climatici (ad esempio inquinamento atmosferico, elettromagnetico, da radon e delle acque) e delle loro ricadute sulla salute. Tali determinanti, va ricordato, rappresentano fattori di rischio per patologie anche con alta morbilità e mortalità a livello europeo.

Al centro dell’incontro con il Ministro è stato posto proprio l’approccio “One-Health” sulla quale è incentrata una riforma, voluta con il PNRR, che vede il Ministero della Salute quale protagonista nel definire un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico. In questo cardine infatti si inserisce il Decreto Legge 36/2022 che istituisce il SNPS e che delinea i contorni delle interazioni tra SNPS e il Sistema Nazionale a rete per la Protezione Ambientale (SNPA).

Forme di coordinamento/integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e SNPA sono state indicate fin dalla revisione del D.Lgs. 502/92 a seguito della separazione referendaria delle competenze di protezione ambientale da quelle del SSN. Negli anni si sono poi susseguiti diversi Piani Nazionali per la Prevenzione che hanno ribadito la necessità di individuare forme stabili di collaborazione/integrazione tra SNPS e SNPA, e gli stessi decreti sui Livelli essenziali delle prestazioni sanitarie (LEA) hanno riconosciuto la necessaria collaborazione tra i due sistemi citati per molte prestazioni di sanità pubblica.

Un’effettiva e completa integrazione tra SNPS e SNPA non si è tuttavia ancora realizzata: al contrario si è assistito ad una graduale separazione tra i due sistemi con una maggiore distinzione tra le rispettive funzioni a danno dell’efficacia delle azioni di riduzione del rischio ambientale-sanitario e dell’attuazione di coerenti politiche ambientali e sanitarie. Lo spirito del D.Lgs. 502/92 e smi, che invitava ad un accordo quadro, trova oggi finalmente attuazione nel PNRR, con il Decreto Legge 36/2022 ed ancor più con i redigendi Decreti attuativi. In un contesto sociale ed economico che mira a raggiungere nuovi traguardi, garantendo costantemente nella sua innovazione la promozione della salute in toto, l’art. 27 del Decreto Legge 36/2022 pone le basi per una concreta sinergia ed armonia di politiche ambientali e sanitarie.

Durante l’incontro la Federazione evidenziato il continuo depauperamento avvenuto in questi anni di competenze chimiche e fisiche nel SSN, SSR, nelle Agenzie per l’Ambiente, nei Dipartimenti di prevenzione, negli Istituti Zooprofilattici Sperimentali; un depauperamento senza adeguato ricambio che ha ridotto la proattività del sistema di intervento diminuendone l’efficacia e dilatandone i tempi.

La Federazione ha dunque portato all’attenzione del Ministro On.le Speranza, che per garantire un servizio efficiente alla collettività, in considerazione dell’evolversi esponenziale dei cambiamenti climatici ed ambientali e tecnologie a disposizione, è necessario pensare al sistema potenziandone la dotazione organica con competenze necessarie e specifiche, come quelle dei Chimici e dei Fisici. Per questo è stato esplicitamente chiesto che con i decreti attuativi venga previsto uno stanziamento economico finalizzato all’adeguamento delle dotazioni organiche prevedendo almeno 4 chimici e 2 fisici ogni 100.000 abitanti.

Nella definizione degli specifici compiti dei diversi attori, che verrà emanata con Decreto del Ministero della Salute, la Federazione ha proposto al Ministro di considerare il principio guida della competenza e della professione sanitaria come determinante per guidare i processi correlati ambiente-salute, ponendo la salute quale fine primo nella gestione della protezione ambientale. Le professioni sanitarie competenti in ambito analitico, di modellistica, di valutazione di impatto ambientale, e di gestione del processo del rischio meritano di essere valorizzate a partire proprio dal redigendo Decreto. Merita ricordare che la competenza del Chimico e del Fisico abbraccia la parte analitica, di monitoraggio, di controllo, di ispezione e di valutazione di impatto ambientale e di rischio, come disposto dal DPR 328/01, dal R.D. 842 del 1928 e come confermato nelle competenze approvate dallo stesso Ministero della Salute nel 2019.

È proprio il principio guida della competenza e della professione sanitaria che deve trovare il suo fulcro nella Cabina di Regia individuando tra SNPA e SNPS una competenza sanitaria e tecnica specialistica quale quella offerta dalle scienze chimiche e fisiche.

A questo si aggiunga anche la richiesta della Federazione di definire nel redigendo DPCM una concreta interazione tra SNPS e SNPA, evitando la duplicazione di strutture e servizi, grazie all’utilizzo di quelli già attivi ad oggi nelle Agenzie per l’Ambiente, valorizzando gli stessi in considerazione dell’attività svolta a supporto del soddisfacimento dei LEA.

E di competenza si è parlato affrontando anche altri temi trattati durante l’incontro tra cui in particolare la sicurezza sul lavoro, la formazione specialistica e ricerca.

La revisione del D.Lgs. 81/08 anche alla luce del quadro strategico della Unione Europea 2021-2027 è l’occasione per il Ministero della Salute per porre l’accento sulle professioni sanitarie definendone le competenze specifiche all’interno dei Titoli del D.Lgs. 81/08 e nella stesura degli Accordi Stato Regione per la formazione.

In questo contesto la Federazione ha volutamente posto l’accento sul tema della valutazione degli agenti chimici, agenti le cui ricadute sulla salute dei lavoratori possono essere rilevanti in termini di infortuni e malattie professionali, e che necessitano di competenza chimica alla base della loro valutazione e gestione. Per questo la Federazione ha chiesto al Ministro On.le Speranza di prevedere nella revisione del D.Lgs. 81/08 la figura dell’esperto Chimico quale tecnico competente della valutazione dell’esposizione ad agenti chimici per specifici settori ATECO.

Infine proprio seguendo il principio della competenza professionale, la Federazione ha chiesto al Ministro On.le Speranza di farsi portavoce nell’aggiornamento degli Accordi Stato Regioni dell’inserimento delle classi di laurea magistrale afferenti alle nostre professioni nell’elenco di quelle classi il cui possesso esonera dalla frequenza ai corsi di formazione per RSPP di cui all’art. 32 del D.Lgs. 81/08. Tale richiesta, più volte presentata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nonché alla Conferenza Stato Regioni, non ha avuto mai ad oggi riscontro da parte degli stessi e si auspica con la prossima revisione in vista del 30 giugno 2022 che trovi finalmente accoglimento.

Infine, nella prospettiva futura della professione e dello sviluppo delle competenze, la Federazione ha portato all’attenzione dell’On. Speranza l’importanza di una formazione adeguata per Chimici e Fisici con attivazione di ulteriori scuole di specializzazione sanitaria di area non medica. A tale scopo la Federazione si è fatta parte diligente nel raccogliere le istanze del mondo professionale e del mondo accademico concretizzandole in due iniziative, che sono l’attivazione per Chimici di una scuola dedicata di specializzazione in chimica analitica sanitaria e di un’altra scuola di specializzazione in Chimica analitica ambientale. In questo modo è stata altresì chiaramente rappresentata all’On. Speranza l’importanza, accanto alla promozione dello sviluppo della formazione specialistica di Chimici tramite un supporto diretto del Ministero della Salute nell’attivazione di scuole dedicate al SNPS, di uno stanziamento economico adeguato per giovani Chimici e Fisici iscritti alle scuole di specializzazione, anche con il contributo delle Regioni.

 

Dott.ssa Chim. Nausicaa Orlandi
Presidente FNCF