Il risparmio della risorsa idrica ed il suo utilizzo è il tema proposto dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 che si celebra il 22 marzo e che quest’anno affronta tema “Acque sotterranee – rendere visibile l’invisibile”. Le proposte della Federazione, presentate al XIX Congresso Nazionale dei Chimici e dei Fisici “in-nova-re” tenutosi a Verona lo scorso novembre, sono state inviate al Governo al fine di collaborare alla stesura del PNRR e contribuire al raggiungimento dell’”obiettivo 6” di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030, finalizzato a garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti.

Poco più di un anno fa, il 12 gennaio 2021, è entrata in vigore la nuova direttiva europea UE 2020/2184 che gli Stati membri dovranno recepire entro il 2023. Dedicata al tema della qualità e dell’accessibilità dell’acqua potabile, la nuova direttiva porta alcune importanti novità, tra cui la sicurezza per tutta la filiera (bacini, impianti di approvvigionamento, impianti di trattamento e stoccaggio comprese le infrastrutture idriche e le condotte di distribuzione) e i requisiti igienici/sanitari minimi dei materiali che entrano a contatto con le acque potabili. Obiettivo della nuova Direttiva è proteggere la salute umana dagli effetti negativi di qualsiasi contaminazione dell’acqua potabile assicurando che sia sana e pulita, e far sì che anche l’acqua – quale risorsa non illimitata – venga gestita in maniera sostenibile ed efficiente in ogni fase, dal trattamento alla distribuzione.

Con lungimiranza la normativa comunitaria ha previsto che il nuovo approccio alla sicurezza dell’acqua destinata al consumo umano debba basarsi sulla valutazione del rischio lungo l’intera filiera di approvvigionamento e sulla predisposizione di Piani di Sicurezza dell’acqua. La valutazione del rischio associato ai punti di captazione delle acque richiama direttamente gli adempimenti di cui alla direttiva 2000/60/CE, superando definitivamente su base normativa i limiti legati alle criticità dovute alla separazione delle aree di competenza ambientale e sanitaria. Tale criterio comporta dunque l’inclusione degli impianti di distribuzione domestici tra quelli soggetti a una prima valutazione generale che dovrà essere prodotta entro il 12 luglio 2027. La valutazione del rischio per la filiera idropotabile e per gli impianti di distribuzione degli edifici dovrà essere effettuata e redatta per la prima volta entro il 12 gennaio 2029. Le valutazioni del rischio verranno riesaminate a intervalli periodici non superiori a sei anni.

Tra gli obiettivi della direttiva va segnalato anche quello di assicurare la buona qualità e la sicurezza dell’acqua per uso potabile, aggiornando i limiti per alcuni inquinanti, aggiungendo all’elenco altri contaminanti e promuovendo un sistema di monitoraggio che consideri tutta la catena di approvvigionamento dell’acqua potabile con lo scopo principale di tutelare la salute dei consumatori.

Un’ulteriore innovazione – in linea con i principi dei Piani di sicurezza dell’Acqua/Water Safety Plans (PSA/WSP) – riguarda proprio l’introduzione del monitoraggio operativo relativamente alla filiera idropotabile e più in generale per quanto concerne le attività di monitoraggio della qualità delle acque destinate al consumo umano. Il monitoraggio operativo, che fornisce una rapida panoramica delle prestazioni e dei problemi relativi alle condizioni di captazione, stoccaggio, trattamento e distribuzione dell’acqua, è associato in genere a parametri facilmente analizzabili sia in termini di tempistiche che di oneri economici da sostenere.

In merito a questa importante tematica si esprime così il Presidente della FNCF Dott. Chim. Nausicaa Orlandi, recentemente riconfermata nella carica: “Il ruolo del professionista chimico è essenziale in tutta la filiera del servizio idrico integrato. È una figura che ha facoltà di produrre certificazioni, pareri, giudizi o classificazioni e può assumere la direzione di laboratori chimici la cui attività consista anche, ma non solo, nell’esecuzione delle analisi chimiche”.

I professionisti Chimici e Fisici hanno da sempre operato attivamente in questo settore rivestendo un ruolo primario. La loro consolidata esperienza, a disposizione di enti pubblici, gestori del servizio idrico integrato e della collettività, acquisirà un’importanza crescente nella tutela della salute dei cittadini per applicare e rendere operativa la nuova direttiva europea UE 2020/2184 e nell’ambito di tematiche di rilievo quali la crisi globale dell’acqua e gli impatti dei cambiamenti climatici.