L’11 febbraio 2022 si celebra la Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza. Questa giornata è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una delibera del 22 dicembre 2015.
Con la consapevolezza che la vita è donna e che la scienza è vita, da donna mi chiedo “quanto donna c’è stata, c’è e ci sarà nella scienza?”

In questa giornata, vale la pena ricordare le donne che hanno cambiato le sorti della scienza nel mondo e volgere lo sguardo alle ragazze e alle donne che lo cambieranno.
Si tratta di scienziate, spinte dall’appropriata ed indispensabile curiosità scientifica, che hanno raggiunto i loro obiettivi lavorando con tenacia.
Si tratta di donne che, nonostante abbiano fatto grandi scoperte spesso a costo della loro stessa vita, non si sono viste riconoscere quel che spettava loro, a vantaggio di colleghi uomini meno discriminati nella realtà quotidiana.
Si tratta di donne che, anche ai nostri giorni in epoca di emergenza sanitaria non hanno visto un immediato e naturale coinvolgimento e riconoscimento al pari dei colleghi uomini, nonostante che proprio una donna Maria Rosaria Capobianchi coordinatrice del team quasi interamente rosa, che include Francesca Colavita e Concetta Castilletti, del laboratorio di Virologia presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” (INMI) ha isolato per prima il virus responsabile dell’infezione. A livello di informazione non vi è stata un’equa partecipazione femminile e soprattutto, nel caos di informazioni diffuse dai media in relazione alla pandemia, solamente alcune donne sono state coinvolte nella divulgazione quali Ilaria Capua, Antonella Viola e poche altre.

Si tratta di donne che vale la pena ricordare, non solo in occasione di questa giornata, per il grande contributo che hanno dato al progresso scientifico e per essere ogni giorno fonte di ispirazione per le ragazze che con i loro studi e il loro lavoro aspirano a seguire le loro orme.

A sostenere l’importanza della comunicazione e dell’appropriata divulgazione scientifica è anche Andrea Ghez – La quarta donna a ricevere un Premio Nobel per la Fisica. “Spero di ispirare altre giovani donne a dedicarsi a questo campo del sapere. La fisica è uno studio che può regalare così tante soddisfazioni e se si è appassionati di scienza, c’è veramente molto da fare”. Queste le prime parole della ricercatrice premiata con il Nobel per la Fisica per aver scoperto che il centro della nostra galassia, la Via Lattea, è occupato da un oggetto invisibile e massiccio. Alla luce delle conoscenze attuali l’unica spiegazione possibile è l’esistenza di un buco nero.

Marie Slodowska Curie – Scienziata due volte premio Nobel e prima donna ad ottenere una cattedra alla Sorbona, ha scoperto il radio e il polonio insieme a suo marito Pierre Curie, compagno di lavoro e di ricerca. I suoi studi sulla radioattività sono stati la base fondamentale per tutti quelli che sarebbero venuti negli anni successivi

Rita Levi Montalcini – Orgoglio ed eccellenza dell’Italia, Rita Levi Montalcini ha dedicato tutta la sua vita allo studio del cervello umano. Negli anni cinquanta ha scoperto e identificato l’NGF, ovvero il fattore di accrescimento della fibra nervosa, che le ha valso nel 1986 il premio Nobel per la medicina. È stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze.

Maria Montessori – Scienziata italiana, ha rivoluzionato il mondo dell’educazione e della pedagogia elaborando il metodo che ancora oggi porta il suo nome. Maria Montessori fu tra le prime donne a laurearsi in Medicina in Italia.
Rosalind Franklin – Chimica e cristallografa a raggi X, ha dato un contributo fondamentali per la comprensione della struttura molecolare di DNA, RNA, virus, carbone e grafite.
Hedy Lamarr – Ingegnere, ha sviluppato il sistema di guida a distanza per siluri. La tecnologia sviluppata, ignorata durante la Seconda guerra mondiale dalla Marina statunitense, è alla base della moderna telefonia e dei sistemi Wi-Fi.

Ada Lovelace – Matematica, conosciuta soprattutto per il suo lavoro alla macchina analitica ideata da Charles Babbage. Ha scoperto anche un algoritmo per generare i numeri di Bernoulli, che la fa ricordare come la prima programmatrice di computer del mondo.

Lise Meitner – Fisica, utilizzò gli studi di Einstein per calcolare l’energia liberata durante la fissione, essenziali peri successivi studi sul nucleare. Otto Hahn, perfezionando le ricerche sullo studio delle armi atomiche, non menzionò il lavoro della collega quando nel 1945 vinse il premio Nobel. Meitner non fu premiata per i suoi studi molto avanzati sulla radioattività.

Dorothy Crowfoot Hodgkin – A lei si deve la determinazione della struttura atomica di sali e composti organici, grazie ai suoi studi di cristallografia a raggi X, tra cui l’emoglobina e l’insulina. Fu la prima scienziata ad avvalersi dei calcoli tridimensionali per definire la struttura molecolare; In particolare determinò la struttura di alcune biomolecole: il colesterolo (1937), la penicillina (1945), la vitamina B12 (1954), l’insulina (1969), la lattoglobulina, la ferritina e il virus del mosaico del tabacco.

Margherita Hack – Scienziata italiana che ha dedicato tutta la sua vita all’astrofisica: nota per i suoi studi sugli spettri stellari. È stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA e ha ottenuto un alto livello di rinomanza internazionale per i gruppi di lavoro italiani sui satelliti.

Emmanuel Charpentier e Jennifer A.Doudna – A loro si deve la scoperta della tecnica del “taglia-incolla” del Dna, permettendo così di poter riscrivere il codice. La scoperta della tecnica del 2012 ha rivoluzionato il lavoro nei laboratori di tutto il mondo, “portando le scienze della vita in una nuova epoca ”
Fabiola Gianotti – Direttrice generale del CERN di Ginevra. Ha partecipato ad ATLAS, il più grande esperimento scientifico mai realizzato: 3000 studiosi, in gran parte fisici provenienti da 38 paesi di tutto il mondo. Il 4 luglio 2012 ha annunciato la prima osservazione di una particella compatibile con il bosone di Higgs.

Il 2020 ha visto due importanti riconoscimenti: Premio Nobel per la Chimica a due donne (Emmanuel Charpentier e Jennifer A.Doudna) e ad una donna del Premio Nobel per la Fisica (Andrea Ghez, premio condiviso con Reinhard Genzel). Un segnale importante per le giovani per incrementare la passione per le scienze, per la chimica e la fisica

Teresa Fornaro – Giovanissima italiana della Provincia di Napoli. Laureata in chimica, collabora con l’Osservatorio di Arcetri dell’Istituto nazionale di astrofisica. Nella missione Perseverance, è l’unica italiana tra i tredici “participating scientist” della Nasa. Con un compito non semplice: assieme al team, dovrà analizzare i dati provenienti dal rover per “rivelare molecole organiche che possano essere considerate come indicatori di vita passata ” sul pianeta Marte.

Ancora oggi, nonostante le evidenze presenti in ambito scientifico ed i traguardi raggiunti, il contributo delle donne alle scoperte scientifiche sia riconosciuto, il lavoro apprezzato, il numero delle donne impiegate in ambito scientifico abbia raggiunto quello degli uomini, il binomio Donne e Scienza viene ancora citato per ricordare alle giovani la possibilità di intraprendere questo percorso di vita e di lavoro. Soffitti di cristallo e stereotipi di genere sono ancora presenti e necessitano sicuramente di ulteriori passi per essere abbattuti e rendere finalmente la scienza, le STEM naturalmente inclusive per giovani, uomini e donne.

In occasione della settima giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza, l’auspicio della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici è quello di riuscire a stimolare e far crescere la passione e la curiosità scientifica sin dalla giovanissima età, accendendo le fiaccole di ragazzi e di ragazze con la passione per la scienza.

La cultura rende liberi ed evoluti.

 

 

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici