Negli ultimi anni, una serie di importanti cambiamenti climatici causati anche dall’aumento della domanda di energia da parte dei Paesi in via di sviluppo ha spostato l’attenzione sulla produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile. Una teoria di fonti energetiche che supporterebbe la domanda di energia, senza le dispersioni di cui ai sistemi attuali di stoccaggio, trasporto ed impiego dell’energia e con impatti positivi in vari settori. In Italia e nel mondo le fonti rinnovabili di energia stanno diventando la risorsa di riferimento e infatti, anche se la pandemia ha condizionato significativamente gli scenari energetici internazionali, in questo periodo difficile la domanda di energia da fonti rinnovabili è cresciuta senza flessioni. Ecco perché varie analisi sottolineano la necessità di spingere sull’acceleratore, implementando queste fonti di energia.

Ad esempio l’energia solare: impiegata in impianti che permettono la produzione di energia grazie anche a pannelli solari e in impianti fotovoltaici che sfruttano la radiazione solare ottimizzando l’approvvigionamento su tutto lo spettro elettromagnetico della radiazione incidente.

Sfruttando la potenza del vento si può generare energia meccanica e in un secondo momento anche energia elettrica. L’energia meccanica è quella ottenuta per esempio nei mulini, l’energia elettrica si ottiene grazie all’azione del vento su pale eoliche installate in cima a un palo e collegate a un rotore meccanico dotato di dinamo.

Poi ci sono le biomasse: attraverso scarti di prodotti agricoli e industriali si produce in idonei impianti energia elettrica a basso costo e con un minimo impatto ambientale. Questo perché le quantità di carbonio, azoto e zolfo che vengono emesse in atmosfera in seguito a combustione di questi materiali sono inferiori rispetto a quelle emanate da combustibili fossili.
L’energia geotermica? È l’energia ricavabile dal sottosuolo terrestre grazie al calore proveniente dalle sue profondità e viene utilizzata per l’alimentazione di impianti di riscaldamento e condizionatori, mentre l’energia idraulica è generata da opportune combinazioni di parametri ambientali che influiscono sui comportamenti e le caratteristiche fisiche delle grandi masse d’acqua e sulle loro proprietà, anche in considerazione di moto ondoso e maree.

Tante soluzioni alternative “pulite” che sono fondamentali anche nell’ottica che vuole perseguire il Green New Deal, il piano con cui l’Unione Europea si è impegnata ad azzerare le proprie emissioni inquinanti entro il 2050. Da questo obiettivo principale ne derivano altri più specifici. Il primo e più importante sarà quello di rendere più pulita la produzione di energia elettrica, che al momento è responsabile del 75% dell’emissione dei gas serra in Europa. Per raggiungere questo traguardo bisogna, come anticipato, potenziare la diffusione delle energie rinnovabili, ma allo stesso tempo smettere di incentivare l’uso di combustibili fossili.

Un altro obiettivo importante sarà rendere più sostenibili una serie di attività umane che al momento consumano una grande quantità di energia: significa promuovere una logica di rigenerazione urbana opportunamente declinata per essere facilmente calata nel substrato dato dal costruito, che assume forme e impiega materiali diversi in zone diverse dell’Europa, rendere meno inquinanti i processi produttivi, potenziare i trasporti pubblici e su rotaia, proteggere boschi e specie animali dall’estinzione e riservare una quota stabilita dei fondi europei per iniziative sostenibili.

Gli obiettivi del Green New Deal si intersecano con quelli dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che è stata sottoscritta nel 2015 dai governi dei Paesi membri dell’ONU.