Apparentemente non c’è nulla di più avulso della competenza del Chimico dalla cantieristica che per decenni è stata considerata categoria “off-limits” per noi da parte prevalentemente di professionisti tecnici afferenti ad altri Ordini e Collegi. Ancora oggi è molto difficile associare il nostro profilo nell’immaginario comune ad una struttura in costruzione. Purtroppo proprio tale incomprensione sta determinando una serie di lacune conoscitive e costruttive, nel senso letterale del termine, che costituiscono un debito in termini di sicurezza, di economia, durata e spese di durata, cioè manutenzione. Sinteticamente: “lack of safety and lack of safety awareness”.

Noi Chimici troppo spesso siamo chiamati a spiegare perché e come una catena di eventi abbia prodotto un incidente, una perdita di tenuta, un incendio: di norma quando la Magistratura ci chiama come CTU/Periti Penali e comunque frequentemente quando veniamo coinvolti in situazioni apparentemente inspiegabili che devono essere spiegate.
In questi anni, come Presidente dell’Ordine, ho potuto apprezzare la rarefatta compagine di colleghi che operano nel Settore della Sicurezza e nel Settore della Prevenzione Infortuni: esiste una competenza ed una conoscenza radicata nella nostra mentalità che ci permette, partendo ad esempio dai materiali studiati in base alle loro proprietà e caratteristiche in termini di “end of life” , non solo di operare scelte di rispondenza strutturale, ma anche di configurare comportamenti di durata tramite l’LCA, scelte che ci consentono nel campo della cantieristica di lavorare sulla progettazione esecutiva ed in termini di risposta economica.

L’Università ed il mondo Accademico in generale, ad oggi purtroppo non riescono ancora a preparare i giovani laureati a un contesto professionale in cui viene richiesto da più parti flessibilità, capacità di risoluzione dei problemi e di gestione delle prassi e dei vari aspetti che caratterizzano l’attività professionale del Chimico e del Fisco. Anche per tale motivo, molti giovani neolaureati incontrano serie difficoltà nel proporsi come Professionisti e nel farsi apprezzare nel mercato del lavoro.

Una Professione che ci vede impegnati spesso ad affrontare la gestione di un impianto ed il riprocessamento di tecnologie e di applicazioni produttive è assolutamente in grado di contribuire a quella che è la vita di un edificio (“Building Life Cycle”) dalla fase di progettazione fino alla esecuzione operativa, ivi compreso il “Planning Construction Maintenance”, invece di essere chiamati quando non c’è più rimedio ed affrontare la “Sick Building Syndrome”.

Certo è che è sempre più impellente la necessità di esprimere come Alta Formazione delle Specializzazioni che ci consentano di valorizzare ed implementare queste competenze, già presenti nel nostro patrimonio di studi proiettando il futuro occupazionale dei nostri Laureati nella Sicurezza sia come RSPP ma anche come OHS Manager e, per invadere un po’ il campo dei Colleghi Fisici, anche come ERP, ben ricordando che la Radioprotezione non è solo in area medica, sia nelle Tecnologie Ambientali (come HSE Manager) e nella Prevenzione Incendi o, meglio ancora, nella Prevenzione Incidenti ed Emergenze (come progettazione, applicazione impatti e mitigazione).
Quando parliamo di queste applicazioni in realtà intendiamo una unica espressione di competenza: quella dell’Analista di Rischio (termine mutuato dalla ormai inflazionata terminologia di “Risk Analysis”,”Risk Management”,”Risk Assessment”). La ”Risk Analysis” è una recente riscoperta da parte di molte discipline e norme applicate ai Sistemi di Gestione: dalla Qualità all’Etica, alla Progettazione, all’Ecogestione, all’Energia, alla stessa Sicurezza. Nulla di nuovo, ma il termine migliore e più rispondente è Analista di Sistemi Complessi, Sistemi Complessi di cui l’Analisi di Rischio è un sottoinsieme.

Infatti un approccio di tipo lineare (o monodisciplinare) è assolutamente limitativo e cieco di fronte alle variabili che entrano in campo nei sistemi reali. Il Chimico non può permettersi approcci lineari: anche solo l’individuazione del percorso analitico, di fronte ad un campione in quantità limitata, per diagnosticare e definire un esito su un quesito mirato è di per sé l’Analisi di un Sistema Complesso. L’approccio è esattamente analogo al valutare gli schemi di progettazione di un impianto o di un edificio, le cui variabili partono subito dalla scelta del sito (e quindi impatto), dalla scelta dei materiali (e quindi analisi), dalla scelta delle tecnologie (e quindi misure), dalla valutazione dei costi diretti ed indiretti (e quindi durata, manutenzione, fine vita). Infine si esprime la Valutazione d’insieme (nel ricomporre il Sistema Complesso ) per Sicurezza, Ambiente indoor/outdoor, Scenari di Emergenza con individuazione dei “minimal cut sets” (mcs). Non è certo la dimensione del Sistema oggetto d’indagine che influenza o vanifica la metodologia e l’approccio.

L’esperienza e l’analisi degli eventi (mcs) che spesso sei chiamato a fare come Esperto di Radioprotezione, come Esperto di Sicurezza, come Esperto di Incidenti/Emergenze e Prevenzione Incendi, ma soprattutto come Chimico, servono per concludere come il nostro profilo culturale sia quello più armonico e coerente in settori in cui altre Professioni non ci consentono di accedere. Per non citare che noi stessi per primi, a volte, dubitiamo di potervi accedere.
Certo ora siamo Professione Sanitaria, apparentemente ancora più distanti da queste tematiche applicate, ma proprio per il ruolo Sanitario e per dargli un contenuto di crescita è indispensabile esprimere la nostra potenzialità anche su questi indirizzi, nell’interesse e nel bene della Salute e dell’Ambiente, consentendo al neolaureato di orientarsi fin da subito su queste discipline tramite percorsi post-laurea, in particolare le Specializzazioni che sviluppino e compensino necessità ad oggi sottovalutate.
E su questo l’Ordine può avere un ruolo importante.

 

 

Dott.ssa Chim. Raffaella Raffaelli
Presidente pro tempore OCFER
ERP, Manager Salute Sicurezza e Ambiente, RSPP, Analista di Sistemi Complessi